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Fuori per l'inverno
Paolo Febbraro torna alla poesia con Fuori per l’inverno. Molti i temi e le soluzioni formali: le cinque sezioni affrontano la Storia, la Natura e l’Io nelle loro varie forme, evocando personaggi e miti del passato o affrontando decisamente il qui e ora. Febbraro convoca più aspetti del mondo sulla propria pagina sonora e spesso tagliente, spaziando fra il monologo narrativo, la nuda scena e l’elegia, ma sempre riconducendo alla propria cifra stilistica personale, come un regista di teatro, le diverse figure che si presentano alla sua immaginazione.
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Paolo Febbraro
Paolo Febbraro è nato nel 1965 a Roma, dove vive. Ha pubblicato, tra l’altro, le opere Il secondo fine (Marcos y Marcos, 1999), Il Diario di Kaspar Hauser (L’Obliquo, 2003), Il bene materiale. Poesie 1992-2007, (Scheiwiller, 2008) e la plaquette Deposizione (Lietocolle, 2010) e curato saggi critici (i più recenti: Saba, Umberto (Gaffi 2008), L’idiota. Una storia letteraria (Le Lettere 2011), Primo Levi e i totem della poesia (Zona Franca 2013). Collabora con le pagine culturali de "Il Sole 24 Ore". Con nottetempo ha pubblicato Fuori per l'inverno (2014).
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