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L'esausto
A vent’anni dalla morte di Gilles Deleuze (4 novembre 1995), nottetempo rende omaggio al grande filosofo francese ripubblicando uno dei suoi ultimi saggi, L’esausto. Se il testo è dedicato fin dal titolo alle posture dei personaggi di Samuel Beckett, allude anche all’esperienza privata di Deleuze, a quell’epoca gravemente malato e costretto a passare seduto la maggior parte del suo tempo. “Lo stanco ha esaurito solo la messa in atto, mentre l’esausto esaurisce tutto il possibile”. E tuttavia, questo testo non è un saggio sulla fine, quanto su un altro, illuminante concetto deleuziano: il penultimo, la penultimità.
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Gilles Deleuze
Nato a Parigi nel 1925, allievo di Jean Hyppolite e Ferdinand Alquié, Gilles Deleuze è stato un pensatore prolifico e un intellettuale poliedrico, Di Gilles Deleuze, Michel Foucault disse: “Un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano”. Fra i suoi libri, ricordiamo Differenza e ripetizione, Logica del senso, Critica e clinica.
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