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Un tempo gentile
In un piccolo paese dell’entroterra sardo, nel Campidanese, le vite degli abitanti procedono senza troppe scosse, riparate dai muri grigi delle case rimodernate con blocchetti di cemento e arrese alle monocolture di carciofi e biomasse. Un paese “perduto”, con le erbacce nei giardini e senza piú vocazione, che si è arenato su una secca e dimenticato del mondo che lo circonda. Finché non arrivano “gli invasori”: una manciata di migranti che vengono da lontano e di volontari che li accompagnano, destinati a sistemarsi nel Rudere, una casa abbandonata con le finestre sgangherate aperte sulle colline. Lo sconcerto assale tutti, paesani e invasori: “Non era questo il posto”, si ripetono da entrambe le parti – l’una spaventata da quella novità indecifrabile piovuta all’improvviso da chissà dove, l’altra catapultata in quel “corno di forca di paesino sardo” dove i treni non si fermano piú. Ma la vita, anche quando sembra scivolare nell’insensatezza, è sempre aperta al futuro, è sempre un “fare, disfare e rifare”. E se nel tempo imprevedibilmente gentile di quello strano consorzio umano gli orti tornano a germogliare, il Rudere a popolarsi, le emozioni a dilagare, qualche traccia di nuovo resterà comunque a cambiare i colori delle cose.
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Milena Agus
Milena Agus è nata a Genova da genitori sardi e vive a Cagliari dove ha insegnato Italiano e Storia al Liceo Foiso Fois. È autrice di sette romanzi: Mentre dorme il pescecane (2005), Mal di pietre (2006, 2016), Ali di babbo (2008), La contessa di ricotta (2009), Sottosopra (2012), Terre promesse (2017) e Un tempo gentile (2020), tutti editi da nottetempo, vincitori di numerosi premi e tradotti in piú di venti lingue. Nel 2014, sempre per nottetempo, ha pubblicato con Luciana Castellina Guardati dalla mia fame.
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